Occhiate.
Carlo gioca con il suo tratto deciso e fiero, sul duplice significato della parola che indica sia il colpo d’occhio che il pesce del nostro mare.
L’artista attinge dalla sua storia artistica, racconta di quella tensione emotiva ed erotica che nasce nello sguardo dei suoi personaggi che si seducono e si sfidano.
Il contesto in cui si muovono questi uomini – donne – pesci è quello caro all’artista, il mare di Tellaro.